1. |
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I calli induriti di vecchi eremiti
Curvati su corde di chitarre ammaestrate
Col tempo passato da musica invaso
Un alcolizzato sdraiato in un prato
Sospeso in riunioni con costellazioni
Che narrano al mondo di antiche battaglie di greci e romani
E gli atomi non nascono non muoiono si trasformano
L’acqua scende diventa ghiaccio evapora nuvola pioggia si fa
E gli atomi non nascono non muoiono si trasformano
L’acqua scende diventa ghiaccio evapora nuvola pioggia si fa
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2. |
Perfetto
03:47
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L’infrangersi del mare sugli scogli perfetto
La luna che sbuca nei sogni perfetto
Il pianto di un uomo che ha perso i suoi soldi nel gioco
Un colpo di tosse dopo avere fumato perfetto
Il canto di un pescatore sommerso nel vento dopo aver pescato
La rabbia di fronte all’ingiusto del mondo è perfetto
Il dolore di una prostituta su un viale perfetto
Lo sguardo di meraviglia di un bimbo perfetto
Il suono di un clacson mentre leggi Yoice perfetto
La gioia di avere vissuto anche solo un momento
Due corpi ansimanti nel buio di una stanza che danzano
Insieme in un lieve momento e bere una birra insieme a un amico
Anche due anche tre anche quattro è perfetto.
Ricordo l’infanzia passata tra i campi perfetto
Mia madre sbiadita che stirava i panni perfetto
Fissare tra i rami una ragno che tesse
Fumare una canna in riva a una spiaggia
E dopo rincorrerti per abbracciarti e dirti qualcosa mi sfugge
Restare da soli a pensare se Dio ci sia oppure no è perfetto.
E' perfetto è perfetto è perfetto.
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3. |
Ah la politica!
03:49
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Lenti si aprono
Fiori di carta
E tu salti un po più in là
Dentro l’anima
Come in un'ombra
Tetti cadono
Cani avanzano
E tu gridi la rabbia
Nella scatola
Come nell’ombra
Schianto di maree
Nubi infrante
Curve morbide
Come in un'ombra
E quanta instabilità nel posacenere
Ti vesti di vanità voli nell’etere
Quel gusto strano di cedere all’incedere
E mentre si scannano poveri e nobili
Lenzuola si agitano davanti a increduli
Smarrire il senso di una presunta verità
Come in un'ombra come nell’ombra
Come in un'ombra come nell’ombra
Piedi scalzi che
Si rincorrono
Nei bus
Uomini e tribù
Che richiamano riti antichi
Ossa e carne di
Viaggiatori
Bianco senso di armonia
Come in una via
Immersa nell’ombra
Rose elettriche
Miti fragili
Menti lucide
Come in un'ombra
E quanta instabilità nel posacenere
Ti vesti di vanità voli nell’etere
Quel gusto strano di cedere all’incedere
E mentre si scannano poveri e nobili
Lenzuola si agitano davanti a increduli
Smarrire il senso di una presunta verità
Come in un'ombra come nell’ombra
Come in un'ombra come nell’ombra.
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4. |
Come in un'ombra
07:49
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Lenti si aprono
Fiori di carta
E tu salti un po più in là
Dentro l’anima
Come in un'ombra
Tetti cadono
Cani avanzano
E tu gridi la rabbia
Nella scatola
Come nell’ombra
Schianto di maree
Nubi infrante
Curve morbide
Come in un'ombra
E quanta instabilità nel posacenere
Ti vesti di vanità voli nell’etere
Quel gusto strano di cedere all’incedere
E mentre si scannano poveri e nobili
Lenzuola si agitano davanti a increduli
Smarrire il senso di una presunta verità
Come in un'ombra come nell’ombra
Come in un'ombra come nell’ombra
Piedi scalzi che
Si rincorrono
Nei bus
Uomini e tribù
Che richiamano riti antichi
Ossa e carne di
Viaggiatori
Bianco senso di armonia
Come in una via
Immersa nell’ombra
Rose elettriche
Miti fragili
Menti lucide
Come in un'ombra
E quanta instabilità nel posacenere
Ti vesti di vanità voli nell’etere
Quel gusto strano di cedere all’incedere
E mentre si scannano poveri e nobili
Lenzuola si agitano davanti a increduli
Smarrire il senso di una presunta verità
Come in un'ombra come nell’ombra
Come in un'ombra come nell’ombra.
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5. |
Ho fede nell'immenso
04:17
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S’inarcano le foglie vittime del freddo
Stanchezza ritrovata dentro un lungo inverno
E dici avere un figlio oggi è proprio una follia
Il mondo è marcio il mondo è sporco il mondo è in malattia
Ma ho fede nell’immenso
Tutto è denaro tutto è merce tutto è in agonia
Ingrassa l’occidente ingrassa la telefonia
Macchine nello spazio guerra in medio oriente
Fame nel mondo guerra nella mia mente
Ma ho fede nell’immenso
Distratta si fa l’attenzione nella sera
L’istinto e l’egoismo spaccano la pietra
E non controlli più la tua forte ambizione
Tutto è giustificato l’ho visto in televisione
Ho fede nell’immenso ho fede nell’immenso ho fede nell’immenso
I buchi neri il relativo Schopenhauer
Il dubbio che insegue le mosche all’imbrunire
Gli errori di chi ti dovrebbe dare esempio
L’errore di dovere avere un esempio
Ho fede nell’immenso ho fede nell’immenso ho fede nell’immenso
Hai detto tutto è niente tutto è nella mente
Non vedi l’uomo è un animale masochista
Tu credi solo per paura della morte
Tu credi perché non sei abbastanza forte
Ho fede nell’immenso ho fede nell’immenso ho fede nell’immenso.
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6. |
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Io che non so mai stato giovane che non ho imparato a mentire
e vivo tra il fumo di una sigaretta in un bar di periferia
Io che al mattino mi alzo tardi e che la notte non dormo per guardare la notte
E spio i passanti e le loro facce ma non mi riconosco mai.
Io che scrivo cose tristi su accordi semplici come mobili vecchi
che amo mio figlio e mia moglie che non ballo se non sono ubriaco o drogato
Io che assomiglio a tutti e non assomiglio a nessuno
che non mi piacciono le feste che sono sempre annoiato
Io dovrei finirla col mio io e respirare lentamente fino a perdermi nel niente
innamorarmi di una forma che tace e muta si rivela
Io che non voglio volare ma voglio essere il volo che non vorrei sapere niente per sapere tutto
che mi piacciono le scatole e non mi piacciono i contenitori
che non mi trovo nei gruppi e che mi diverte la gente.
Io che credevo come molti che la rivoluzione fosse esterna
adesso credo che l’unica rivoluzione si possa fare su se stessi
che la politica è una merda le leggi sono una bugia e che da sempre chi governa cura la propria malattia
Io dovrei finirla col mio io e respirare lentamente fino a perdermi nel niente
innamorarmi di una forma che tace e muta si rivela
Io che non mangio carne e pesce per una questione etica che uccido i topi e gli scarafaggi perché mi fanno schifo
Io che devo tutto a mia madre e a mio padre io che non devo niente a nessuno.
Io dovrei finirla col mio io e respirare lentamente fino a perdermi nel niente
innamorarmi di una forma che tace e muta si rivela.
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7. |
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Odi che il vento fa litanie
S’insinua come la mano di chi
Cerca un perché dentro un vestito
E puntualmente poi rimane deluso
Gli alberi flettono i rami all’insù
Danzano come seguendo una scia
Mentre una carta leggera
Vola indicando una via che non è mia
Si sciolgono i capelli delle donne che rimangono immobili
E lacrime dagli occhi che fissano ombre lontane oltre la sera
Oltre la sera oltre la sera la sera.
Mentre l’aria si fa stabile io divento un pò più vigile ogni cosa impara a ridere rinasce armonia
Mentre l’aria si fa stabile io divento un pò più vigile ogni cosa impara a ridere rinasce armonia
Mentre l’aria si fa stabile io divento un pò più vigile ogni cosa impara a ridere rinasce armonia
Mentre l’aria si fa stabile io divento un pò più vigile ogni cosa impara a ridere rinasce armonia
Etniche figure d’aria vestite
Guardale dal vento son sostenute
S’alzano in volo leggiadre
Macchie bianche di poesia spiegan le ali
Si strappano le vesti che stavano stese nei fili sui tetti
E l’agave si anima di un energia misteriosa che mi appare ignota
Che mi appare ignota ignota
Mentre l’aria si fa stabile io divento un pò più vigile ogni cosa impara a ridere rinasce armonia
Mentre l’aria si fa stabile io divento un pò più vigile ogni cosa impara a ridere rinasce armonia
Mentre l’aria si fa stabile io divento un pò più vigile ogni cosa impara a ridere rinasce armonia
Mentre l’aria si fa stabile io divento un pò più vigile ogni cosa impara a ridere rinasce armonia.
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8. |
Un giorno di settembre
05:37
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Passare quella dose di terrore naturale
Per scoprire la mia voce risuonare su uno specchio
Oggi è un giorno di settembre la paga è andata bene
Ma io non ho niente da comprare e non ho niente da pagare
Avrei dei sogni in un cassetto
Ma non riesco più a dormire e non riesco a ricordare
Se è più facile morire o continuare a respirare
Respirare e non pensare che è più facile morire
Ma fuori c’è il sole fuori c’è il sole la gente si vuole divertire
Levare quella sete di ricchezza innaturale
Per provare a disegnare il tuo volto su una stella
Senti esistono le fate gli spiriti notturni
Gli angeli e le streghe per pochi folli
Oggi è un giorno di settembre la paga è andata bene
E mi potrei ubriacare sdraiato su un soffitto gettarmi a capofitto
Su ostriche e caviale e dopo vomitare
E dopo vomitare anche il mare
Ma fuori c’è il sole fuori c’è il sole la gente si vuole divertire
Ma i poeti lo sanno che la bonaccia d’estate è solo un tiepido miraggio prima dell’autunno
E ogni cosa a suo turno si disperde nei sogni naufragando nel tempo naufragando nel tempo.
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9. |
Lampedusa 24/01/2009
04:34
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Aprirono le porte del centro e uscirono gli uomini gridando
E noi in piazza a contemplare il rumore del regime e del mare
E quando arrivarono gridando il grido fu di un unico lamento
E quel che volevano fosse terrore lo trasformammo in smisurato amore
E quel che volevano fosse infranto lo trasformammo in miracoloso canto
Libertà libertà libertà
E s’abbeverarono alle nostre fonti e mangiarono dalle nostre tasche
E dietro al palco degli oranti dell’ordine il tutore minacciava manganelli
Ed io gli vomitai fascista e continuai con la mia protesta
E vidi tra le tante divise le facce amiche dell’isolamento
E quel che volevano fosse pazzia la trasformammo in dolce melodia
Libertà libertà libertà
E poi li riportammo dove qualcuno ci mostrò l’odore del dolore
Ed io gridai al mio fratello fatti leggero e che ti porti il vento
Ed io guardai al mio aggressore e riconobbi il mio stesso malumore
E quel che volevano fosse sangue dal palmo lo trasformammo in religioso salmo
E quel che volevano fosse sangue dal palmo lo trasformammo in religioso salmo
Libertà libertà libertà.
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10. |
Ti hanno insegnato
03:19
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11. |
Una conclusione non c'è
03:43
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Passeggiare su un tratto di costa distratto dal vento
Inseguire le ombre che fanno le mosche sul fondo del cielo
E annegare annegare annegare nell’arcobaleno
Imparare a sparare e restare a cantare nel bosco
Una triste canzone che invento ma che non conosco
E bruciare bruciare bruciare fino a finire
Come è triste la vita di un uomo dedito al suo lavoro ed al suo lamento
In attesa del dolce suo pensionamento
C’è più poesia in uno stivale su un armadietto
O in una conchiglia portata dal vento verso il suo il suo lamento
La luce mi risvegli dal sonno di una veglia e nella mia valigia ci trovo solo caffè
Dov’è la mia ragione mi ha perso un occasione e adesso mi diverto a sciupare la vita
Insultare un ragazzo che parla affacciato a un balcone
Respirare la notte e bagnarsi sotto un acquazzone
E gridare gridare gridare tanto per gradire
Che porcheria questa sangria è senza emozione è senza melone
Oh mio Dio che confusione
La luce mi risvegli dal sonno di una veglia e nella mia valigia ci trovo solo caffè
Dove la mia ragione mi ha perso un occasione e adesso mi diverto a sciupare la vita
Una conclusione non c’è una conclusione non c’è una conclusione non c’è fai un poco te.
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