1. |
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Quando sono assente mi manco.
Sarò come il fuoco che scalda i vagabondi
Sarò come i gabbiani all'alba dei tramonti
Sarò come il vino bevuto di mattino
Sarò come la sorte che gioca con la morte
Sarò come un treno deragliato sul tuo seno
Sarò come un bambino abbracciato al suo cuscino.
Dipingerò di notte la linea dei tuoi fianchi
Mi inventerò cannibale per mangiare i tuoi affanni
E tutte le avventure dei marinai in pensione
Non potranno competere con un mio solo istante
Ed io sarò lontano, sarò molto distante
E non sarò mai stanco
Io quando sono assente mi manco.
Sarò come un guardiano che guarda da lontano
La linea della vita che solca la tua mano
Sarò come un guerriero che ha perso il suo sentiero
Come un cane bastardo che non vuole padrone
Ed io sarò distratto da tutto ciò che è sacro
E non sarò mai stanco
Io Quando sono assente mi manco.
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2. |
Lenzuola polvere e caffè
04:29
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Lenzuola polvere e caffé.
Peccato che non sono laureato che sono precario e vivo al margine
Se no io ti avrei sposato ti avrei letto la mano ti avrei reso felice e invece
Lenzuola polvere e caffé e un pò di me e di te
Tu metti in me il mio ordine io in te il disordine
Ti prego vestimi di te
Spogliati
Ti prego vestimi di te
Uccidimi
Uccidimi
Uccidimi
Peccato che sono alcolizzato se no ti avrei guarito se no ti avrei capito
Peccato che mi sono smarrito se no ti avrei guidato e invece
Lenzuola polvere e caffé e un pò di me e di te
Tu metti in me il mio ordine io in te il disordine
Ti prego vestimi di te
Spogliati
Ti prego vestimi di te
Uccidimi
Uccidimi
Uccidimi.
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3. |
Sfilano
06:03
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Sfilano.
Sfilano i potenti in doppio petto
Sfilano i manifestanti bandiere al vento
Sfila l’ossessione del padrone
Sfila l’ossessione del lavoratore
Sfilano le salme da dimenticare
Sfilano le salme da storicizzare
Sfila il dolore dei penitenti
Sfila il dolore dei masochisti
Sfilano Sfilano.
Sfilano i ribelli da controllare
Sfilano modelle da corteggiare
Sfila la paura da incoraggiare
Sfila il coraggio da ridimensionare
Sfila la fede dei credenti
Sfila il fanatismo dei deficienti
Sfila il sangue santo degli innocenti
Quello putrefatto dei tossicodipendenti
Sfilano Sfilano.
Sfila la giustizia da giustiziare
Sfila la pigrizia da stimolare
Sfila l’ingegno dei poeti
Sfila l’ingegno dei matematici
Sfila il corpo mistico degli asceti
Sfila il corpo nudo dei porno-attori
Sfila l’utopia del comunismo
Sfila l’idiozia del consumismo
Sfila la demagogia della democrazia
Sfilano idee di filosofi pericolosi
Sfilano Sfilano.
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4. |
Tu e io
04:11
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Tu e io.
Tu ed io
Siamo in due
Due metà
Due metà
E ci sentiamo soli
E ci sentiamo soli
E ci sentiamo soli
E ci sentiamo soli
Tu ed io
Siamo in due
Due metà
Due metà
E ci sentiamo soli
E ci sentiamo soli
E ci sentiamo soli
E ci sentiamo soli
Tu ed io
Siamo in due
Due metà
Due metà
E ci sentiamo soli
E ci sentiamo soli
E ci sentiamo soli
E ci sentiamo soli.
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5. |
La luce
03:22
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La luce.
Hai voluto le tue scarpe d'oro
Nei palazzi reciti il perdono
E abbracciare un albero
Per sentirsi libero
Rifiutare carte d'identità
Riconoscere i postumi di una battaglia atomica
La luce entra nelle cose con pose antiche
E grida come spine nelle ferite
Io la mia redenzione la tengo in tasca
Insieme ai filtri delle sigarette schiacciate tra i trucchi di mia madre
Tra le reliquie dei santi in pensione e le visioni dei lavavetri
Tra milioni di valigie senza passeggeri, senza passeggeri
E cercare il disordine per continuare a creare
E creare il disordine per continuare a cercare
Vivi i lividi dei candidi tuoi occhi pallidi
Cerchi i parchi nei parcheggi di piante grasse sud-americane
La luce entra nelle cose con pose antiche
E grida come spine nelle ferite
Io la mia redenzione la tengo in tasca
Insieme ai filtri delle sigarette schiacciate tra i trucchi di mia madre
Tra le reliquie dei santi in pensione e le visioni dei lavavetri
Tra milioni di valigie senza passeggeri, senza passeggeri.
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6. |
Per l'ultima volta
03:58
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Per l’ultima volta.
L’ultima volta che ero pesce avevo squame sottili
Come minuscoli vetri alla deriva
E mi confondevo tra le trasparenze del mare.
L’ultima volta che ero aria me ne stavo tra i capelli di una donna
Che si pettinava allo specchio
E rideva contenta di essere contenta.
Per l’ultima volta, per l’ultima volta, per l’ultima volta.
Per l’ultima volta, per l’ultima volta, per l’ultima volta.
L’ultima volta che ero uccello le mie ali accarezzavano l’aria
Ed il vento era come un padre silenzioso
Che guida verso il giusto.
L’ultima volta che ero albero i miei rami nodosi e alti
Accarezzavano la notte
E la notte mi copriva come una coperta.
Per l’ultima volta, per l’ultima volta, per l’ultima volta.
Per l’ultima volta, per l’ultima volta, per l’ultima volta.
L’ultima volta che ero occhio annusavo le vite
E mi chiedevo che importanza ha avere una faccia
Una storia un rimorso.
L'ultima volta che ero penna me ne stavo tra le dita di una mano
Che scriveva ansimante
Che scriveva per l'ultima volta.
Per l’ultima volta, per l’ultima volta, per l’ultima volta.
Per l’ultima volta, per l’ultima volta, per l’ultima volta.
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7. |
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Oggi mi sono camminato addosso
E ho pensato è bello essere la mia strada.
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8. |
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Ciao ti ricordi di me? Si ma non ricordo di me !
Ciao ti ricordi di me? Si ma non ricordo di me !
E cosa è stato di tutta l'aria che abbiamo respirato insieme
Dov'è volato tutto l'asfalto che abbiamo vomitato insieme
Vestiti di nuvole che dobbiamo attraversare le nostre menti deserte
E i porti astratti dove salpano neuroni nella notte come astronavi in cerca di pastiglie
SHOCK SHOCK SHOCK SHOCK
Ciao ti ricordi di me? Si ma non ricordo di me !
Gli eterni miti ereditati dai carrelli dei supermercati
E troppe eclissi nelle pupille che trattavamo come biglie
Vestiti di nuvole che dobbiamo attraversare le nostre menti deserte
E i porti astratti dove salpano neuroni nella notte come astronavi in cerca di pastiglie
SHOCK SHOCK SHOCK SHOCK.
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9. |
Ma dov'è?
07:01
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Ma dov’è ?
S’infiamma il meriggio di grigi bagliori
Lei danza distratta nei miei pantaloni
Ma dov’è ? Ma dov’è ? Il mio amore.
Dopo si alza va nell’altra stanza, si fuma una canna,
Mi chiede del fuoco, non voglio fumare.
Ma dov’è ? Ma dov’è ? Il mio amore.
E poi dice “Vieni , vieni su e dammi ancora tutta l’energia.
Che cos’è ? Non ce la fai più ? O hai solo voglia di un po’ di allegria ?
Di un po’ di allegria.”
Cerco un mulino da fare a pezzetti
Con la mia follia, la mia fantasia.
Ma dov’è ? Ma dov’è ? Il mio amore.
Faccio una doccia con una goccia di pioggia
Poi per favore mi dai i pantaloni.
Ma dov’è ? Ma dov’è ? Il mio amore.
E ora esci fuori, questa è casa mia e se vuoi non ci tornare più
Quanto costa la monotonia, annoiarsi è un fatto di virtù.
E’ un fatto di virtù.
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10. |
Marzo 2012
04:04
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Ma dov’è ?
S’infiamma il meriggio di grigi bagliori
Lei danza distratta nei miei pantaloni
Ma dov’è ? Ma dov’è ? Il mio amore.
Dopo si alza va nell’altra stanza, si fuma una canna,
Mi chiede del fuoco, non voglio fumare.
Ma dov’è ? Ma dov’è ? Il mio amore.
E poi dice “Vieni , vieni su e dammi ancora tutta l’energia.
Che cos’è ? Non ce la fai più ? O hai solo voglia di un po’ di allegria ?
Di un po’ di allegria.”
Cerco un mulino da fare a pezzetti
Con la mia follia, la mia fantasia.
Ma dov’è ? Ma dov’è ? Il mio amore.
Faccio una doccia con una goccia di pioggia
Poi per favore mi dai i pantaloni.
Ma dov’è ? Ma dov’è ? Il mio amore.
E ora esci fuori, questa è casa mia e se vuoi non ci tornare più
Quanto costa la monotonia, annoiarsi è un fatto di virtù.
E’ un fatto di virtù.
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11. |
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La canzone dell'amore decadente.
Da dietro i vetri contavi le gocce d'acqua
Che scivolano come lumache e si lasciavano dietro un solco invisibile
Mentre l'intonaco si staccava dalle pareti e tutto danzava decadente.
Sul muro hai inciso una lista: le paralisi durante i sogni, attraversare i muri fischiando, masticare il cemento, franare in un buio daltonico.
Poi la tua pelle si è disciolta ed i tuoi nervi sono rimasti scoperti ed io ho ripreso a fumare le tue dita, e le vene dei tuoi occhi che sono uguali a fili elettrici e ho masticato i tuoi denti affilati come spade.
E mentre volavamo sopra i deserti ed eravamo avvelenati mi hai restituito le mie mani piene di buchi e nella tua borsa ho ritrovato un bigliettino che avevo scritto molte vite fa in cui c'era scritto: siamo visionari.
E ci hanno suggerito una leggera ginnastica e l'approfondimento della caffeina e la lettura quotidiana del dizionario ma ci siamo fermati alla lettera A non per noia ma per scelta.
E quando siamo atterrati era l'alba e la luce aveva invaso ogni cosa e semplicemente ci siamo amati di un amore decadente.
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12. |
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Ma che differenza c'è tra una caffettiera e me?
Svegliarsi di notte e star fermo davanti a te
Che sai di me che io non so, che sai di me che io non so.
Certo un movimento che fa vibrare l'anima sai potrei comprenderlo
Mille libri da studiare in arabo-normanno sai potrei comprenderli.
Ma che differenza c'è tra una caffettiera e me?
Ti puoi strappare come il filo di un acceleratore però restare in moto
Se ti muovi su una linea parallela all'infinito col dito verso il cielo.
Per fortuna ho imparato a volare come un aquilone
A volare come un aquilone
Dentro un cielo di cartone
Soffocando la mia agitazione
Soffocando la mia agitazione.
Svegliarsi di notte e star fermo davanti a te
Che sai di me che io non so, che sai di me che io non so.
Certo potrei restare immobile davanti ad una venere oppure a un'automobile, certo un vaccino contro l'idiozia non è poi una cattiva idea.
Per fortuna ho imparato a volare come un aquilone
A volare come un aquilone
Dentro un cielo di cartone
Soffocando la mia agitazione
Soffocando la mia agitazione.
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13. |
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Inno Anarchico
“Sole e Baleno”.
Senza governo camminerò
Senza patria io me ne andrò
Perché la patria è il mondo che ho sotto i piedi
E sopra la testa il cielo che graffio col sale del mare
Col sale del mare, col sale del mare, col sale del mare.
Lasciami nella culla dell’utopia, lasciami nell’anarchia.
Lasciami nella culla dell’utopia, lasciami nell’anarchia.
Senza padroni lavorerò
Senza documenti io me ne andrò
Perché le strade sono casa mia
E il punto in cui arrivo è il punto in cui partirò, io partirò.
Lasciami nella culla dell’utopia, lasciami nell’anarchia.
Lasciami nella culla dell’utopia, lasciami nell’anarchia.
Senza la guerra ti combatterò
Con il rumore ti sveglierò
Perché è da troppo che dormi nella tua gabbia dorata
E non danzi con me , no non danzi con me
Lasciami nella culla dell’utopia, lasciami nell’anarchia.
Lasciami nella culla dell’utopia, lasciami nell’anarchia.
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